Da almeno 25 anni l’industria della conversione delle materie sintetiche conosce ed impiega lo stampaggio ad iniezione a più colori e a più componenti. Nella maggior parte delle applicazioni di queste tecnologie i materiali utilizzati si ancoravano fra di loro meccanicamente. L’ “inserto” era progettato in modo tale che con l’iniezione del secondo materiale i due componenti si “intrecciassero” stabilmente. Questa tecnica sebbene ancor oggi valida ed ampiamente sfruttata impone soluzioni geometriche non sempre attuabili. Con il sopraggiungere degli elastomeri termoplastici (TPE), il cui mercato è cresciuto negli ultimi anni in maniera impressionante (6-8% all’anno), si è fatta strada l’idea di combinare materie plastiche dure e rigide con materiali morbidi e flessibili per realizzare in maniera efficace e redditizia articoli complessi che in precedenza richiedevano cicli produttivi lunghi e dispendiosi.

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